ALBERICO NUNZIATA

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Alberico è nato a San Gennaro Vesuviano (Na) e ha 39 anni.

Ha partecipato alla prima edizione di Masterchef, classificandosi in 7^ posizione. Ha vinto una mistery box con il piatto "Gnocchi di pomodoro con seitan e verdure".

E' stato un Sottufficiale dell'Aeronautica Militare dal 1998 al 2010. Durante questo periodo per 3 anni ha vissuto a Monaco di Baviera presso la NATO. Poi ha iniziato una scuola di cucina a Roma ed ha partecipato a Masterchef 1. Dopo Masterchef ha avuto una  stagione televisiva con Paola Saluzzi a Buongiorno Cielo e nell'estate del 2012 si è trasferito negli Stati Uniti. Da circa un anno è executive chef presso il lussuoso Beverly Hilton Hotel di Los Angeles!! Sede della cerimonia di premiazione ai golden globes (ogni anno a Gennaio).

 

 

La prima Masterclass italiana

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LE DOMANDE COMUNI A TUTTI I CONCORRENTI:

1) Chi è, il concorrente delle 5 edizioni che più ti è piaciuto (come personaggio e come chef)?

Concorrenti a Masterchef ce ne sono stati tantissimi, tutti hanno avuto qualcosa da raccontare. Disitnguere tra il personaggio e lo Chef penso sia dura, noi abbiamo visto il montaggio. Senza dubbio Rubina ed Amelia sono state le concorrenti che ho trovato piacevoli sia come personaggio ma particolarmente come Chef e con le quali cucinerei anche domani.

2) Chi secondo te, può vincere questa 6^ edizione?

E’ difficile da Los Angeles guardarlo…. Non conosco i concorrenti di quest’edizione. Sorry.

3) Con chi hai legato di più nella tua edizione?

Nel bene e nel male si lega con tutti… ti posso raccontare di divertentissime serate con Enea a studiare, conclusesi mangiando Kebab. Partite di Burraco e Julie &Julia film session con Imma Gargiulo in pomeriggi di break. Le risate con Ilenia e Spyros. I biscotti la mattina di Anna, le litigate con Federico, gli abbracci di Giada, le cazziate di Luisa. Ed aver avuto il piacere di conoscere Chiara, Davide, Diego, Paolo Vidoz, Alessandro… tutto questo non ha prezzo. Un ricordo indelebile.

4) Sinceramente, pensi che la tua posizione sia stata giusta o meritavi di più (o anche meno...)?

La prima stagione non era per i concorrenti, bisognava presentare i giudici al pubblico e noi eravamo il contorno.

Io ero completamente esausto ed avevo perso il focus di quello che succedeva. Quindi meritavo di andare a casa, anche prima forse. Sono contento che in quel momento non ero da solo ma con Imma che in diversi momenti mi ha sostenuto (… ne avevo bisogno) e confortato. Poi chi ha vinto ormai non ha piu’ importanza, buon per Spyros se ha cambiato la sua vita.

5) Rifaresti l 'esperienza di Masterchef ?

La rifarei per cucinare di nuovo tutti insieme con quell’adrenalina e quella gioia di un’esperienza unica. Oggi sarei una persona completamente diversa e non so se realmente rivivrei quelle emozioni che tanto hanno reso speciale il tutto.

6) Dopo Masterchef, la tua vita è rimasta uguale o è cambiata (in meglio o peggio)?

Mettiamo in chiaro una cosa, Masterchef non cambia la vita… anche se era la frase che mi avevano assegnato durante la sigla. Dopo l’eliminazione, abbracci gli autori, la redazione e non li rivedrai mai piu’.

Come esperienza e’ cosi’ intensa da mettere in discussione quello che vuoi fare da grande e poi sei tu a decidere. Offerte di lavoro arrivavano ma non sono lavori veri.

Poi, ad un certo punto, decidi che vuoi fare il mestiere del cuoco, vai a scuola e per il resto, ti tocca sempre dimostrare ogni giorno sul campo se meriti i cambiamenti che sono avvenuti e cerchi di non dire ai colleghi che la tua prima esperienza e’ stata un reality show di cucina.

Io sono stato molto fortunato ed ho avuto la possibilita’ di venire negli Stati Uniti dove lavorando sodo puoi raggiungere qualsiasi livello… per ora…. vediamo con Trump.

7) Qual'è l'esterna che ricordi con maggior piacere?

L’esterna a Genova nello stadio con i bambini fu davvero molto divertente, con Enea ci mettemmo a fare I “panzarotti” di patate che davvero ricordavano la nostra infanzia e con La Rossa “Imma” caposquasdra non ce n’era davvero per nessuno.

8) Come hai fatto (se ci sei riuscito......) a mantenere il silenzio (con amici, parenti o conoscenti) nei mesi di attesa tra la partecipazione e la messa in onda del programma?

E’ difficile per me mantenere segreti…. Diciamo che i miei amici volevano godersi il programma e mi minacciavano di non spoilerare i risultati.

9) Secondo te.....sei stato trattato dalla produzione: 1)da concorrente di un concorso di cucina, 2) da concorrente del grande fratello 3) da attore inconsapevole.

Nel mio caso, bisogna ammetterlo, da attore consapevole. Avevo capito dopo le prime registrazioni che bisognava aggiungere qualcosa alla cucina e nel mio caso il concorrente con “un’eccessiva” voglia di ottenere il grembiule, ed essere parte della cucina di Masterchef era perfetto ed anche vero, onestamente. Ero sempre l’ultimo ad essere scelto, l’ultimo a ricevere verdetti ed ogni comunicazione con me avveniva con una certa crudele attesa.

Certo le cose hanno preso una piega da “Grande Fratello”, ma ormai e’ passato.

Peccato per gli speciali che fecero dopo la gara, volevano a tutti costi riportarci in tv grazie all’affetto delle persone che guardarono il programma ma, vennero realizzati con una cattiveria cosi’ gratuita che anche loro hanno deciso di non ritrasmetterli piu’. Eppure ti assicuro che tutti noi li avevamo registrati con una grande gioia e voglia di ricordare una divertentissima esperienza.

10) il tuo sogno nel cassetto......

In questi anni ho realizzato sogni che non pensavo nemmeno di avere nel mio cassetto e per tutto questo mi ritengo estremamente fortunato.

Presto ci sara’ un programma tv qui negli Stati Uniti, che mi portera’ un po’ in giro per il mondo, un libro di ricette legato ai Golden Globes e speriamo molto altro ancora. Intanto io continuo a cucinare.

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Valentina: Tra una registrazione e l'altra vi facevano "scuola" come si vede nelle edizioni degli altri paesi?
Durante le lezioni avevamo delle classi di esercizio con il buon Giulio. Eravamo tutti inesperti ed affrontare una cucina professionale era complicato. Quindi dovevamo esercitarci per lavorare in sicurezza, non tutti avevano frequentato corsi di cucina professionale. Purtroppo non e’ come quello Australiano, in questa italiana non c’e’ alcuna interazione con I giudici, ne consigli e ne lezioni…. Solo tanto dramma.

Maria: Ricordo che hai avuto un pò di problemi con Federico Stefanini, ci puoi raccontare com'è andata?

Nella realta’ io non ho avuto alcun problema con Federico. Siamo ovviamente 2 persone completamente diverse, io ho un background militare lui ha un background artistico/creativo. Avevamo ovviamente punti di vista completamente diversi ed agli autori faceva comodo metterci come compagni di banco e questo ovviamente, in un sistema alterato (stanze di attesa con luci rosse per poter tenerci attivi), creava litigate, ma ti assicuro che finivano con chiacchierate tranquille nel cortile dove fumavamo come i turchi dallo stress.

 

Serena: Sei stato eliminato in un duello con Imma....per una pasta al pomodoro!!! E' stato giusto così? Hai qualche rimpianto?

No, nessun rimpianto, era il momento di andare a casa per me, c’entra poco con la giustizia. Sono contento di averlo fatto contro Imma, eravamo e siamo grandi amici. Ed uno dei ricordi piacevoli che ho.

Ancora cucino gli spaghetti al pomodoro e restano in assoluto il mio piatto preferito!

Claudio: Sei soddisfatto di aver partecipato alla prima edizione o avresti preferito partecipare in una edizione successiva in modo da conoscere meglio i meccanismi e magari studiare una strategia da mettere in pratica?

Sono contentissimo di aver fatto parte della prima edizione, e’ stato bello sperimentare tutto con una ingenuita’ che oggi e’ superata. Molti hanno definito la prima edizione emozionante e lo era per davvero, ogni puntata per noi era una sorpresa e non avevamo la benche’ minima idea su cosa andassero a parare…. Adesso e’ tutto un po’ gia’ visto…. e noioso?!?!

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Francesco: Come ti senti a distanza di anni finito MC?

È stato utile partecipare?

Mi sento sollevato, Masterchef e’ stato emotivamente molto forte per me, non passai inosservato e la reazione della gente e’ stata molto aggressiva, il bullismo in rete esiste ed e’ pericoloso.

C’e’ gente che ti fa stalking in ogni modo e pretende di conoscerti e giudicarti perche’ ha visto il montaggio di un reality show. Non dimenticando che alcuni aspetti della mia vita privata vennero messi in tavola e le proteste dei cattolici sono pericolose.

Parteciparci e’ stato divertente, utile non direi se non per qualche ospitata in televisione che lascia il tempo che trova.

Io ero un sergente dell’aeronautica a tempo pieno e non era per niente la mia strada,  dopo Masterchef ho fatto la scelta di lasciare il posto fisso e scommettere su di me e sulle mie passioni.

Ciro: Quando ti sei iscritto a Masterchef, ti aspettavi che la tua vita sarebbe cambiata sotto i punti di vista, a partire da quello lavorativo per arrivare a quello personale, con il trasferimento in america e il resto?

Prima di iniziare Masterchef mi ero iscritto ad una scuola professionale di cucina perche’ avevo deciso di cambiare il mio lavoro. Proprio durante il secondo anno di scuola, iniziarono con gli spot pubblicitari e decisi di inviare la mia candidatura a Masterchef.

Trasferirmi negli Stati Uniti e’ sempre stato uno dei miei sogni nel cassetto, buona parte della mia famiglia vive qui, dovevo trovare la mia strada.

Quindi, per rispondere alla tua domanda, si sapevo che avrei preso un’altra strada, non sapevo in che termini ma era quello a cui stavo lavorando indipendentemente da masterchef.

 

Fabio: Molti sanno che hai partecipato a Masterchef 1, e adesso che sei excutive chef presso un albergo prestigioso di los Angeles.....ma prima di arrivare a questo livello, quali esperienze hai fatto.....?

Prima di Masterchef, lavoravo per l’Aeronautica Militare, mi sono arruolato nel 1998-2010. Sono stato anche in Germania a lavorare per la NATO e quando sono rientrato in Italia mi sono iscritto ad una scuola di cucina professionale : “Tu Chef” a Roma, anche Agnese (masterchef 1) era una studente della mia stessa scuola. Il mio background militare mi ha aiutato tantissimo a gestire una cucina che e’ come una caserma.

Inoltre, avevo casa con una terrazza a Roma ed organizzavo continuamente feste e cucinavo per tutti, una volta sono arrivate quasi 70 persone.

 

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Silvana:

Ciao Alberico.....Ho saputo che sei in America....ne hai fatta di strada!  Volevo chiederti se te l'aspettavi che a vincere Masterchef in quella edizione  fosse Spyros......e poi durante questi anni hai lavorato con qualcuno dei tuoi compagni di Masterchef.....?

Silvana, non vorrei distruggere una credenza popolare (…tipo Babbo Natale non esiste….). Ma masterchef non lo vince nessuno, si quell’anno e’ andata a Spyros, buon per lui, ma non c’e’ nessuna dinamica all’interno del programma che ti fa pensare che sia tu quello che deve vincere perche’ sei Avanti nella gara.

I giudici hanno un microfono nell’orecchio e gli autori gli indicavano cosa dare come giudizio ad ogni concorrente. Ti ricordi la puntata in diretta come fu imbarazzante, non sapevano neanche come salutare il pubblico figuriamoci articolare un giudizio, tutto segue un copione dettato dagli autori che realizzano lo show.

Anzi no, c’era un  giudizio che  spesso i giudici ci davano quando eravamo in balconata: “Siete delle merde….” Cit. Barbieri/Cracco/ Bastianich.  Ahahahah.

In alcune situazioni, chi aveva cucinato cose spaventose vinceva, perche’ andava bene per le dinamiche della gara successiva.

In uno scenario simile e’ difficile stabilire cosa aspettarsi e come distribuire il tuo impegno, vivi alla giornata ed aspetti l’eliminazione.

Per quanto riguarda i miei compagni, ho preso una strada diversa ed e’ difficile lavorare insieme. Ma con alcuni di loro ci sentiamo ogni tanto. L’olio al limone che ho usato ai Golden Globes arriva dalla bella Sorrento e dalla ditta di Imma Gargiulo.

Luca: Ora che lavori in America che ne pensi dei loro standard igienici e quanto pensi siano meglio peggio o uguali ai nostri? E i controlli sono più o meno che in Italia ?

Io lavoro per una Corporation e gli standard sono elevatissimi da mantenere, noi abbiamo 3 differenti Health Department che mensilmente ci fanno visita e ci viene assegnato un punteggio che va da 60 a 100. Per Hilton Standards, pena licenziamento, non puoi scendere sotto 90 punti.

Al di fuori della corporation esistono situazioni diverse e l’ Health department e’ soltanto 1. Bisogna anche dire che il sistema ristorativo qui e’ diverso, non esiste il concetto di piccola azienda familiare. Il governo supporta le piccole aziende con incentivi sulle tasse le dirige verso investimenti aprendo uno o due o tre ……o catene di ristoranti. Pertanto, se vuoi crescere devi essere sicuro di aumentare gli standard igienici.

Valerio: Come hanno preso i tuoi, la scelta di andare in America? Ogni quanto torni in Italia?

Valerio, parte della mia famiglia vive qui: mio fratello, nipoti, un centianio di cugini, zii …etc. La prima volta che sono venuto in America avevo 9/10 anni. Gli Stati Uniti sono sempre stati parte della nostra famiglia, quindi non e’ stata proprio una scelta ma una possibilita’ che avevo. Non torno spesso come vorrei, ho un viaggio in agenda per il prossimo mese e non vedo l’ora di venire.

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Stefano: Come hai fatto ad arrivare all'Hilton di los Angeles...è stato un caso o cosa?

Direi un caso e non particolarmente semplice.

Ho risposto ad un annuncio di lavoro su linkedin. Ho sostenuto 12 diversi colloqui ed ho dovuto fare un tasting cucinando 22 piatti diversi che sarebbero stati parte di un mio ipotetico menù.

Poi, hanno deciso di assumermi con un contratto di 3 mesi e dopo questo periodo mi hanno confermato con un contratto a tempo indeterminato. Adesso, e’ piu’ di un anno che sono qui.

Luisa: Cosa ti manca dell'Italia, soprattutto quale ingrediente non trovi in America? Conosci Luca Manfè (vincitore della 4^ ed. di Masterchef USA).

La Mozzarella di Bufala! Mi manca da morire! Non vedo l’ora di tornare a Napoli e mangiarla!

No, non conosco Luca Manfe’.

Gennaro: Quali sono i piatti della tradizione italiana che proponi nel tuo albergo a Los Angeles?

Il risotto ai funghi porcini e Parmigiano Reggiano e’ molto apprezzato. Io ho sempre fatto una cucina molto semplice e faro’ sempre quella. Facciamo cose come : le chiacchiere, le bombe alla crema, gli spaghetti e vongole, tagliolini alla norcina, strozzapreti ai frutti di mare e non puo’ mancare la pizza che amo profondamente con le farine Caputo che ci arrivano da Napoli.

 

Carlo: Ci racconti l'esperienza dei Golden Globe....dal tuo punto di vista! Riesci a vedere i protagonisti o siete reclusi in cucina?

I Golden Globes sono stati un’esperienza intensa e bellissima. Ci sono diversi eventi che si svolgono all’interno dell’Hotel ed alla fine abbiamo cucinato per piu’ di 10 mila persone. Si, hai la possibilita’ di andare in giro e vedere gli invitati e salutare gli organizzatori che hai conosciuto duranti i tasting.

Il mio team era composto da oltre 170 cuochi e 40 pasticceri, abbiamo avuto un evento fantastico e siamo stati riconfermati per il prossimo anno, un anno importante visto che saranno i 75esimi Golden Globes.

La sera torni nella tua camera d’albergo e sei cosi’ stanco che anche dormire sembra faticoso, ma ti senti cosi’ soddisfatto e sicuro di te che davvero non ti fa paura piu’ nessun evento.

Luisa
Enea
Spyros
Imma
Danny
Agnese, Enea, Imma e Alessandro
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Grazie Alberico! Fabio.