GIOVANNI VENDITTI

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Giovanni è di origini molisane, ha 38 anni . Ha vissuto per 27 anni a Bergamo, poi si è trasferito a Napoli.

Ha partecipato all'ottava edizione di MasterChef Italia, arrivando in 12^ posizione, vincendo anche un Invention test. 

Prima di entrare nella masterclass era uno studente di medicina. Dopo l'uscita si è dedicato esclusivamente alla cucina! Ha un suo blog di cucina molto seguito su Instagram!


LE DOMANDE COMUNI A TUTTI I CONCORRENTI:


1) Chi è, il concorrente delle 8 edizioni che più ti è piaciuto (come personaggio e come chef)?

Ho avuto il piacere di conoscere di persona Rubina, della quinta edizione, e l'ho trovata una persona davvero genuina e disponibile. Apprezzo davvero tanto non solo le sue indiscusse capacità culinarie (che l'hanno portata a lavorare a Villa Crespi ed a collaborare con Filippo Saporito), ma anche la tenacia del suo carattere e soprattutto il percorso che ha fatto. Il coraggio di abbandonare un lavoro sicuro per inseguire il suo sogno, reinventarsi e ripartire da capo nonostante non fosse più una ragazzina. A differenza di altri che, da vincitori o finalisti, si sono trovati la strada spianata, Rubina ha dovuto invece rimboccarsi le maniche... e l'ha fatto essendo allo stesso tempo madre, per cui penso sia solo da ammirare e stimare.

2) Chi secondo te, può vincere questa 9^ edizione?

Vedo tre favoriti secondo me in questa nona stagione: Francesca, Antonio e Marisa. Sono tre persone davvero molto preparate e competenti che riescono sempre a realizzare dei piatti degni di lode. Il mio tifo è per Francesca, che conosco sui social da prima che entrambi partecipassimo a Masterchef. Ha davvero una gran bella mano ed ha sempre fatto piatti stupendi, credo abbia tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo!

3) Con chi hai legato di più nella tua edizione?

Le persone con cui ho legato di più nella mia edizione sono quelle che ho avuto come compagne di banco più a lungo: Gloria ed Anna. Sento entrambe molto di frequente. Anna mi tiene delle ore al telefono a parlare di cucina e delle sue ricette... E con Gloria anche ci teniamo aggiornati quasi ogni settimana su quello che facciamo sia in cucina, sia lontano dai fornelli.

4) Sinceramente, pensi che la tua posizione sia stata giusta o meritavi di più (o anche meno...)?

Ad essere sincero penso che avrei meritato di andare più avanti... Anche se di me si sono viste solo le scenette con Bastianich, durante gli assaggi ho sempre ricevuto apprezzamenti anche dagli altri chef e mai cazziate. Purtroppo il meccanismo del talent però è quello, e può succedere che qualcuno venga eliminato al primo errore fatto nel momento sbagliato, mentre altri vanno avanti pur commettendo più errori ma nei momenti giusti.

5) Rifaresti l 'esperienza di Masterchef ?

Masterchef è sicuramente un'avventura che rifarei perché mi ha dato innanzitutto più sicurezza e consapevolezza nelle mie capacità: sentirsi fare complimenti da chef stellati riempie di autostima e ti fa capire che stai facendo la cosa giusta... Inoltre grazie a questa esperienza ho realizzato quanto fosse importante per me la cucina ed è stato quindi un punto di svolta per intraprendere una nuova strada.

6) Dopo Masterchef, la tua vita è rimasta uguale o è cambiata (in meglio o peggio)?

Dopo Masterchef la mia vita è cambiata... Spero in meglio! Ho finalmente trovato il coraggio di chiudere una volta per tutte con gli studi e di seguire la strada che sento più mia.

7) Qual'è l'esterna che ricordi con maggior piacere?

L'esterna che ricordo con maggior piacere è quella in cui sono stato capitano, anche se abbiamo perso. É stata un concentrato di emozioni: lo stress di dover scegliere una squadra escludendo delle persone, organizzare la cucinata, assegnare i compiti, gestire per la prima volta una brigata sperando di non deludere gli 80 commensali che si aspettavano dei piatti all'altezza di Masterchef. In quell'occasione mi sono riscoperto più deciso di quanto credessi, a detta di tutti la squadra è stata gestita nel modo migliore e gli stessi chef hanno ammesso che sembrava di veder lavorare una vera brigata... È stata sicuramente un'esperienza che mi ha fatto maturare e capire ancora di più cosa significa essere uno chef... ed il bello è che mi sono divertito tantissimo nel farlo! Dal punto di vista umano tuttavia non posso che ricordare con immenso piacere anche l'esterna di Roma dove oltre a vincere ho avuto la fortuna ed il piacere di lavorare al fianco dei meravigliosi ragazzi dell'Associazione Italiana Persone Down. Un'esperienza che porterò sempre nel cuore.

8) Come hai fatto (se ci sei riuscito......) a mantenere il silenzio (con amici, parenti o conoscenti) nei mesi di attesa tra la partecipazione e la messa in onda del programma?

Mantenere il silenzio non è mai facile... Diciamo che le persone a me più care sapevano quello che stavo facendo e soprattutto erano al corrente delle clausole a cui ero legato (e le penali!!!), per cui hanno avuto il buon senso di non farmi domande a cui non potevo rispondere. Per quanto riguarda invece altri amici meno stretti e conoscenti, diciamo che ho sfruttato la fortuna di essere diviso tra tre terre: Molise, Campania e Lombardia... Per cui è bastato dire ad ognuno che mi trovavo nell'altra regione!

9) Secondo te.....sei stato trattato dalla produzione: 1)da concorrente di un concorso di cucina, 2) da concorrente del grande fratello 3) da attore inconsapevole.

Ad essere onesto, l'impressione che si ha al termine di tutto è un po' quella di essere trattati da attori "inconsapevoli" dalla produzione. Le registrazioni durano svariate ore e di tutto quello che succede ovviamente viene montata solo una minima parte... Per cui a volte verrebbe da chiedersi in base a cosa vengono fatte alcune scelte. Ma non bisogna dimenticarsi che oltre che cucina è anche televisione e bisogna catturare l'attenzione dei telespettatori.

10) il tuo sogno nel cassetto......

Il mio sogno nel cassetto è quello di poter gestire un mio ristorante e dedicarlo al ricordo di mia mamma, la persona che mi ha trasmesso la passione per la cucina e mi ha insegnato tutte le basi. Mi piacerebbe che questo mio ristorante potesse essere per tutti un luogo felice, come lo era per me la cucina di mia mamma.

Lothar:
Ciao Giovanni, il tuo percorso è stato diciamo di alti e bassi e sicuramente il piatto migliore è stato quello della guancia della rana pescatrice. È da qua ho capito che Joe Bastianich ha trovato in te qualcosa di speciale. Tra i giudici è proprio con Joe che hai legato di più? Ti ha insegnato qualcosa di particolare Joe o il giudice con cui sei più legato qualcosa che ti rimarrà nella vita?

Caro Lothar, mi spiace che nelle puntate abbiano montato sempre solo i commenti di Joe, ma in realtà ogni piatto viene sempre assaggiato da tutti i giudici e ciò che mi resterà è il fatto che ho sempre ricevuto apprezzamenti da tutti, non sono mai finito tra i peggiori e non ho mai ricevuto cazziate per errori di cucina. Il rapporto con i giudici viene comunque ridotto al minimo all'interno della Masterclass, proprio per non dare spazio ad occasioni in cui si creino legami particolari ed eventuali preferenze che esulino la parte culinaria. Per quanto riguarda i piatti, mi resteranno i consigli dello chef Cannavacciuolo, che era sempre preciso e puntuale nell'indicare cosa migliorare in ogni ricetta. Per quanto riguarda l'aspetto caratteriale però devo dire che Bastianich mi ha insegnato molto... Puntata dopo puntata mi ha aiutato a superare la mia forte timidezza mettendomi alla prova in situazioni che come si è visto erano sempre inaspettate e particolari. Devo ringraziare lui se alla fine ho acquisito un po' più di sicurezza e "spensieratezza" nel gestire la presenza davanti alle telecamere e ad un pubblico. Sicuramente mi ha aiutato a crescere personalmente e questo mi resterà nella vita.

Guseppe:
Il tuo rapporto con Joe? Cioè si è mostrato a te così bene solo davanti le telecamere o anche dietro le quinte?

Caro Giuseppe, come dicevo a Lothar, il rapporto con i giudici è limitato a quello che avviene davanti alle telecamere. Al di fuori di quello, durante la gara, non ci sono contatti proprio per evitare che si creino rapporti preferenziali al di fuori della cucina. Si è trattato comunque di un rapporto particolare ed ogni volta che arrivava il turno dell'assaggio con lui non sapevo mai cosa aspettarmi!


Fabio:
Hai vinto un Invention test nelle prime puntate, poi non sei riuscito ad arrivare più tra i migliori, fino all'eliminazione nel pressure con Barbieri. Cosa ti rimproveri di quella eliminazione? E secondo te è stata giusta?

Caro Fabio, secondo me la mia eliminazione è stata un po' prematura... So che c'era ancora di peggio e sono sicuro che avevo conoscenze e capacità superiori rispetto ad altri che sono andati più avanti. Purtroppo il meccanismo è quello per cui un errore nel momento sbagliato pregiudica tante cose fatte bene. Pur non rientrando nei piatti migliori dopo la vittoria dell'invention, ho comunque ricevuto sempre complimenti per i piatti ed alcune parole degli chef mi resteranno sempre impresse. Dell'ultimo pressure test mi rimprovero non aver speso qualche secondo in più per arrotolare e compattare meglio il rollé... Sono l'unico in quella prova ad aver fatto due rollé (uno da tenere come prova della cottura), forse era meglio non perdere tempo a fare doppio lavoro e concentrarsi a farne solo uno, ma meglio!


Anna: E' vero che siete albergati in un residence durante le prove? E cosa fate tra le varie registrazioni?

Ciao Anna, le registrazioni avvengono a Milano e durano svariate ore, quindi sarebbe impensabile tornare ogni giorno a casa, soprattutto per chi non vive a Milano... Quindi durante le registrazioni siamo alloggiati tutti vicino agli studi, in modo da poterli raggiungere agevolmente. Le registrazioni durano davvero moltissime ore, dalla mattina a volte anche fino alla sera tardi, quindi non resta molto tempo per fare altro. Per lo più nel tempo libero si studiavano cose di cucina per arrivare preparati alla prova successiva.

Giulia:
Hai pensato dopo Masterchef di andare a lavorare in un ristorante o aprirne uno tuo?

Cara Giulia, credo che il sogno del 99% dei concorrenti di Masterchef sia quello di aprire un proprio ristorante o cmq far diventare la cucina il proprio lavoro. Ci ho pensato ed è quello che vorrei. Al momento sto studiando e sarà poi necessario fare un po' di esperienza prima di arrivarci. A differenza di chi dopo la fine di Masterchef si sente già "chef", io penso che quella sia una qualifica che vada rispettata e guadagnata con lo studio, l'esperienza ed il sacrificio: cucinare in un ristorante è molto diverso da cucinare a casa o a Masterchef.

Marco:
A distanza di un anno dalla conclusione della tua partecipazione, hai continuato con il tuo lavoro o ti sei dedicato ai fornelli a tempo pieno? E se lo hai fatto, quali sono le tue impressioni di questo cambio così radicale di vita?

Caro Marco, a distanza di un anno ho chiuso definitivamente con l'università e mi sto dedicando alla cucina. Sto portando avanti il mio blog e la pagina Instagram, con alcune collaborazioni: sono stato foodblogger ufficiale al Tuttofood di Milano; ho partecipato al Turin Coffee ospite di caffé Vergnano, sono stato a Modena alla festa del Consorzio del Cotechino Modena IGP con Massimo Bottura, realizzando una ricetta su Instagram per il Consorzio; sono stato alla Sonia's Factory di Sonia Peronaci dove oltre a lei ho conosciuto tanti altri foodblogger; sto pubblicando in questi giorni delle ricette per l'AIRC a sostegno delle arance della salute; ho ahimé avuto anche qualche esperienza con esito meno felice che mi ha insegnato a non fidarmi troppo dei brand... ed altre collaborazioni sono in cantiere per il futuro (stay tuned!)... Inoltre sto seguendo un corso da cuoco professionista, perché a differenza di chi dopo Masterchef si fa chiamare "chef" io ho rispetto per quel titolo e ritengo vada guadagnato col giusto percorso, non da un giorno all'altro. Insomma, direi che è un cambiamento più che positivo ed era ora che trovassi il coraggio di farlo. Posso dire che finalmente sento di andare nella giusta direzione.
 

Milena: Ti sei laureato o ti sei dedicato esclusivamente alla cucina?

Ciao Milena... come ho già scritto in precedenza, mi sono dedicato esclusivamente alla cucina. Da un lato porto avanti la mia pagina Instagram facendo alcune collaborazioni, dall'altro sto facendo anche un corso come cuoco professionista.

Claudio:
Sei più un tradizionalista in cucina, quindi ti piace cucinare piatti napoletani o sei aperto ad una cucina più innovativa?

Caro Claudio, non esiste innovazione senza tradizione. Non si può pensare di fare piatti innovativi se prima non si conoscono alla perfezione le basi e le radici da cui partire. In cucina mi piace essere creativo e proporre piatti che lascino un buon ricordo, ma per me essere creativo non significa voler stupire a tutti i costi con ingredienti esotici o accostamenti funambolici. È più difficile stupire con ingredienti semplici e tradizionali, che con minestroni fusion tra oriente, sud america, Sicilia e Trentino! La cucina innovativa per me è reinterpretare in chiave moderna la tradizione, dargli nuova vita, giocare con ingredienti semplici e classici per creare qualcosa di nuovo e sorprendente. Parafrasando il mitico Iginio Massari, a stupire con ingredienti particolari son buoni tutti, per stupire con le cose semplici ci vuole genialità.
 

Serena:
Sei ancora single o sei riuscito a trovare la ragazza dopo MasterChef?

Ciao Serena... Non so che puntate hai visto, ma è andato in onda il fatto che fossi fidanzato durante Masterchef... e lo sono tuttora. 

Valerio:
Ho visto che sei molto seguito su Instagram forse il più seguito della tua stagione, come mai secondo te?

Caro Valerio, a differenza di altri concorrenti io avevo un blog di cucina ed una pagina Instagram ben avviati già prima di iscrivermi al programma. Pubblicavo ricette quotidianamente ed ho avuto la fortuna di piacere per quello che facevo. Per questo al momento della messa in onda sono partito con un vantaggio di diverse migliaia di follower che avevo accumulato negli anni precedenti rispetto agli altri. Per avere una buona base solida di seguaci non basta qualche settimana in tv, ovviamente aiuta, ma io ho sempre cercato di creare un rapporto coi miei follower costruendolo piano piano nel tempo ed è questo che ha dato i suoi frutti, insieme al pubblicare contenuti di qualità con costanza. Paradossalmente dopo Masterchef non ho più avuto la stessa crescita di prima, proprio perché dovendo restare fermo per un periodo, ho perso quella continuità che dava i frutti maggiori. Speriamo si riprenda presto come prima... A me piacciono numeri reali a differenza di chi ripiega su scorciatoie più facili.


 

Grazie Giovanni.

Fabio Marino